“Chiedete” dice Gesù. L’Evangelista utilizza la forma verbale dell’imperativo per invitare a chiedere come tenacia, senza stancarsi , non perché Dio sia indaffarato o svogliato, ma perché del Suo dono illimitato ognuno riceverà in proporzione al desiderio.
< Se non otteniamo è perche chiediamo con cuore cattivo, senza fiducia e umiltà, o perché chiediamo cose non buone> (Sant Agostino )
Il credente che coltiva il dubbio nel proprio cuore ingrossa di nuvole nere il proprio cielo. Egli crede che, non esaudendo i suoi piccoli sogni quotidiani, Dio sia lontano o assente.
In realtà Dio, dona sempre una risposta, anche se non in linea alle aspettative . Quando le risposte dall’Alto sono diverse dalle attese del cuore umano, ci si sente scossi sin dalle fondamenta.
Eppure tali terremoti, sono talvolta più benefici delle attese, perché mettono a nudo l’immaturità della propria vita e di Fede e rimettono sulla strada di Dio. Le delusioni umane si trasformano in “benedizioni” perché risintonizzano su Dio e sul senso autentico della preghiera. Come ricorda l’Apostolo delle Genti .
“nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri della
Spirito (Rom 8,26-27)
Saggezza è imparare a chiedere ciò che veramente serve , cioè le cose che durano per sempre