il regno è simile ad un tesoro nascosto - GRUPPO DI PREGHIERA "I TABERNACOLI" Brescia

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"I TABERNACOLI "- Brescia -
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PADRE GIOVANNI BALESTRA
Tempo Ordinario - XVII Domenica (Matteo) - A

Il Regno è simile a un tesoro nascosto.

1 Re 3,5.7-12/Sal 118/Rm 8,28-30/ Mt 13,44-52

Ogni volta che uno riceve o scopre un tesoro, da un nuovo orientamento
alla sua vita. E' questo il messaggio che troviamo nella pagina
evangelica di questa domenica. Quel contadino che faticava, una volta
scoperto il tesoro, vende tutte le sue proprietà per comprare quel
campo. L'uomo scopre il tesoro della fede, con tanta fatica; spesso
non vi riconosce alcun valore, quando però scopre la bellezza e la
grandezza di tale tesoro,lascia tutto e inizia il nuovo cammino. Ogni
comportamento dell'uomo sarà giudicato, ce lo rivela la parabola del
pesce buono e del pesce cattivo. Chi entra nel Regno, deve sapere
utilizzare tutto quello che di buono già conosce, senza disprezzare il
messaggio nuovo che gli viene proposto.

TRACCIA di RIFLESSIONE:

Ogni volta che una persona scopre un nuovo tesoro, cambia il suo
tenore di vita e un nuovo modo di vivere. Così deve fare ogni
cristiano che guidato dallo Spirito e da lui sostenuto, proporsi nel
diffondere il Vangelo, tanto da conciliare la forza del nuovo che
riceve e gusta nella continuità del messaggio antico. Questo è il
compito della Chiesa, in modo particolare nelle difficoltà della vita
quotidiana: salvare la fedeltà del messaggio nella tradizione e
insieme saper adottare lo stesso messaggio al progresso sociale,
tecnico e cultuale. Soltanto in Dio troviamo un progetto d’amore e
salvezza valido e santo, a lui dobbiamo ricorrere per essere sostenuti
e guidati nell’usare con onestà i beni della terra per non essere
distolti dai veri beni che durano per sempre. La realtà terrena deve
essere solo un mezzo per scoprire i valori dello Spirito che sono di
più ampio respiro.

Il Vangelo ci ricorda quale deve essere il comportamento di chi scopre
il vero tesoro: = vende tutti i suoi averi e compra quel campo = il
mistero del regno nelle due parabole è rivelato in modo particolare ai
semplici che hanno la capacità di giocarsi tutto per avere il tesoro,
vivendo in un mondo dove il bene e il male coesistono fino al giudizio
finale. Cristo è il punto di confronto per il giudizio: alla fine
della vita, al termine della storia, avverrà la grande divisione, il
decisivo discernimento, la separazione del bene e del male, dopo che
in questa vita avrà avuto luogo la confusione. I veri discepoli
lasciano ogni cosa per lui: tutto è riferito su di lui.

Nella prima lettura troviamo la lode di ringraziamento di salomone al
Signore perché ha sempre guidato il suo popolo con persone scelte da
lui e chiede per se la sapienza per poter governare, con un cuore
saggio e intelligente.

Nella seconda lettura Paolo ci presenta il cammino che siamo chiamati
a fare per essere conformi al Figlio di Dio. “ Ci ha predestinati ad
essere conformi all’immagine del Figlio di Dio “, attraverso la
chiamata, la giustificazione e la glorificazione. Per realizzare
questo progetto è importante la nostra risposta di fede e d’amore.
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