omelia - GRUPPO DI PREGHIERA "I TABERNACOLI" Brescia

GRUPPO PREGHIERA
"I TABERNACOLI "- Brescia -
Vai ai contenuti

Menu principale:

PADRE GIOVANNI BALESTRA
Tempo Ordinario - XXX Domenica (Matteo) - A - 25 ottobre

La nuova legge sta nell'amore vero

Es 22,20-26/Sal 17/1Ts 1,5-10/ Matteo 22,34-40 -

Gesù ci ricorda che tutta la Legge si riassume nell'amore di Dio e del
prossimo. Non possiamo separare questi due momenti del nostro amore.
Più ci uniamo a Dio, tanto più deve crescere la sollecitudine e
l'attenzione verso il nostro prossimo. Al dottore della legge che
chiede qual è il più grande comandamento, Gesù risponde che il secondo
è uguale al primo, e cioè: "amerai il prossimo tuo come te stesso" Ma
il primo, sottolinea, con tutto il cuore, la tua anima e la tua mente,
certamente questo è un amore totale che non si può dimenticare e non
si può eludere. Dio è presente nel fratello che è in difficoltà e deve
essere amato. Quale insegnamento più grande possiamo pretendere dalla
bocca del Maestro: l'amore è amore e non guarda in faccia nessuno.

TRACCIA di RIFLESSIONE



–Perché un comandamento e per di più il più grande? C’è qualcosa al
centro dell’uomo e Gesù ce lo ricorda: tu amerai. Ogni creatura ha
bisogno di amore, vive d’amore, cresce nell’amore per poter vivere.
Per tre volte ci suggerisce: con tutto, il cuore, la mente e le forze.
Cioè amare senza misura. Ama Dio senza mezze misure. Ama con la mente,
quindi con intelligenza. Con le forze, l’amore ci rende coraggiosi e
forti. Ma è importante lasciarsi amare da lui per poter veramente
amare. Comandamenti già scritti nella Bibbia, ma lui lo dice nuovo, lo
fa uno: amore di Dio e del prossimo. Il Vangelo ci ricorda che tutta
la legge si riassume in una sola parola: Amore (verso Dio e il
prossimo). Non ci è possibile separate questo nostro cammino perché
più noi tendiamo a Dio, tanto più cerchiamo il nostro prossimo. La
Scrittura e l’insegnamento della Chiesa non ci hanno mai distolto
dall’interessarci dei nostri fratelli, l’amore è unico, guarda a Dio e
ai fratelli, non possiamo escludere uno per donarci all’altro, non è
amore, perché servire l’uomo è servire Dio. “amerai il Signore Dio tuo
e il prossimo come te stesso”. Gesù con la sua risposta fa chiarezza
nella confusione del cuore di (sadducei e farisei) tutti i tempi. Il
primo comandamento è quello dell’amore verso Dio e verso il prossimo,
perché è questo che riassume tutti gli altri comandamenti. Sintesi
della Scrittura e della rivelazione è l’amore. Qui si risolvono tutti
gli altri comandamenti. L’amore a Dio, anzitutto. Ma l’amore al
prossimo ne deriva e vi si assimila. Tutte le varie espressioni della
morale non sono che modi di tradurre in atto i due comandamenti della
carità. Una carità manifestata nelle opere.

Nella prima lettura tratta dall’Esodo, ci viene offerto un messaggio
di comportamento già praticato nella Vecchia Legge: “se maltratterete
la vedova e l’orfano la mia collera si accenderà contro di voi”.
Questo testo è un chiaro programma di giustizia e d’amore da praticare
verso il prossimo, è già un commento al Vangelo.

Nella seconda lettura Paolo ricorda la conversione e i frutti da
praticare per vivere secondo il Vangelo: “vi siete convertiti,
allontanandovi dagli idoli, per servire al Dio vivo e vero”. La
comunità di Salonico accogliendo la parola con viva fede, fonda la sua
vita nella fedeltà stessa alla parola con una conversione sincera in
una attesa vigilante e operosa del giudice divino.
Torna ai contenuti | Torna al menu