L’annuncio gioioso della risurrezione sovrasti i rumori della violenza e della guerra rafforzando cammini di speranza e di pace. Ci sembra di essere stati catapultati in un lungo e interminabile Venerdì Santo perché come ci ha ricordato Pascal, Gesù sarà in agonia fino alla fine del mondo.
L’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del Mistero Pasquale con il quale morendo il Cristo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ci ha ridonato la vita.
Il triduo sacro inizia con la cena del Giovedì Santo (cena vespertina),
Venerdì Santo, Cristo soffre,
Sabato Santo Cristo riposa nel sepolcro e
Domenica Cristo Risorge.
La festa dell’adorazione al Santissimo, il Giovedì Santo, è stata originata da delle visioni mistiche della monaca Giuliana di Liegi nel tredicesimo secolo. Di lì a poco questa festa venne riconosciuta da tutto il mondo anche in relazione ai tanti miracoli eucaristici che si sono verificati in Italia e in altri paesi e quindi anche il semplice Tabernacolo provvisorio del giovedì Santo divenne un punto focale della devozione Eucaristica fissata la sera del Giovedì Santo come messa dell’istituzione dell’Eucarestia.
Nel celebrare la passione di Cristo il Giovedì Santo, il Tabernacolo semplice divenne il sepolcro, così definito anche se in effetti Gesù non era ancora morto, ma la gente andava a venerare il Sepolcro.
Come abbiamo già detto il mistero della Pasqua comprende passione , morte e risurrezione avvenuta a Gerusalemme che per noi cristiani rappresenta il punto geografico dell’unione fra Dio e gli uomini, fra l’eternità e la storia.
Concludo con le parole e la musica che potrete ascoltare voi stessi della celebre passione secondo Matteo di Bach:” Anche se il mio cuore nuota nelle lacrime perché Gesù prende congedo da me, il suo testamento mi rallegra: egli lascia nelle mie mani la sua carne e il suo sangue...Voglio donarti il mio cuore perché tu vi discenda , mio Salvatore! Voglio sprofondare in te. Ma se il mondo è troppo piccolo per te, allora tu solo devi essere per me più del mondo e più del cielo!”
In questo tempo pasquale, preghiamo ora più che mai affinché dove c’è morte ci sia la vita, dove c’è lutto, ci sia consolazione.