tempo di Natale - GRUPPO DI PREGHIERA "I TABERNACOLI" Brescia

GRUPPO PREGHIERA
"I TABERNACOLI "- Brescia -
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PADRE GIOVANNI BALESTRA
Tempo di Natale - (Giovanni) – 3 Gennaio
2 Domenica dopo Natale - E venne ad abitare in mezzo a noi -
Sir 24,1-4.8-12 /Sal 147 / Ef 1,3-6,15-1/8 Gv. 1,1-18
La LUCE della Grazia
Nel tempo si è manifestata la Luce della Grazia, quando il tempo era
tranquillo, e gli uomini erano tra loro in pace, è finalmente nata la
Grazia della Luce che è poi la Luce della Grazia. Ora noi sappiamo
chela Luce e la Grazia erano presenti nel mondo, ma non erano
conosciute, perchè ancora nessuno l'aveva apertamente manifestate. Ma
grande era il desiderio in loro di farsi conoscere, quando nel
profondo della notte, il mondo ha sentito la sua voce e visto la
Grazia: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace agli uomini che
ama" e una Luce grandiosa ha invitato i piccoli ad incontrarla. Grande
fu la gioia per tutti, anche coloro che venivano da lontano con doni,
hanno visto la luce che li accompagnava, fermarsi, dove era nata la
Grazia che donava una gioia immensa, qui offrirono i loro doni, segno
di una fede nuova e viva che mentre li accompagnava cresceva nei loro
cuori. E' la Luce della Grazia, perché il dono della Grazia ci ha
chiamati a trovarci figli di Dio, illuminati nel cuore per vederlo
sempre con nuovi occhi e per amarlo.
TRACCIA di RIFLESSIONE
La liturgia di questa domenica, attraverso le sue letture, vuole
perseguire due finalità: farci ripensare, rimeditare, approfondire
ulteriormente con la mente e col cuore, il mistero del Verbo
incarnato, per riprodurlo, conseguentemente, in un nostro
comportamento di vita; in secondo luogo, presentare agli occhi della
nostra mente il disegno di Dio nei riguardi dell’umanità, quel
progetto di amore che abbraccia tutta l’eternità e il tempo,
realizzato per mezzo del Figlio.
1 lettura – Per il Siracide la sapienza divina è la sacra Scrittura e,
particolarmente il libro della Legge, che illumina come luce divina il
popolo di Israele. Il libro della Sapienza parla proprio della
sapienza di Dio “uscita dalla bocca dell’altissimo” che abita presso
di lui e che si riflette e irradia su tutto quanto il creato; “fissa
la sua dimora in Giacobbe” e, “abita nella città di Gerusalemme”. Per
l’esperienza della Chiesa fin dalle origini, la Sapienza divina, è
Gesù Cristo, “il Figlio unigenito del Padre” fatto uomo in tutta la
sua realtà di debolezza, di limitazione, di fragilità. Ma uomo senza
peccato.
2 lettura – Dio ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei
cieli in Cristo. Sa Paolo non cessava di rendere grazie a Dio per la
fede irradiante dei cristiani di Efeso e chiedeva a Dio per la sua
chiesa “uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda
conoscenza di lui”. L’autore ci presenta la sapienza che ha origine
anteriore ai secoli. Questa era la lLegge e la Scrittura, ora per noi
è Sapienza incarnata nel Cristo.
Vangelo – la pagina del Vangelo ci suggerisce che il Verbo vuole
instaurare un dialogo di comunione e di amore anche con l’uomo. Nella
creazione la vita di Dio è già per l’uomo “luce che splende”, “luce
che illumina ogni uomo”; il creato rivela all’uomo il senso del suo
esistere, il fine a cui tendere, la strada da percorrere. La luce
splende ma le tenebre non l’hanno accolta, allora decise di “venire
tra la sua gente” far udire la sua voce. Già in modi diversi Dio aveva
parlato nei tempi antichi. Ora viene “facendosi uomo” per essere
solidale con tutti gli esseri umani.
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